Tass, si schianta jet di Prigozhin, era il capo della Wagner

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A dare la notizia è la Tass, agenzia di stampa russa: ci sarebbe anche Yevgheny Prigozhin tra i dieci passeggeri rimasti uccisi nello schianto nella regione di Tver, nella Russia centrale, di un jet di proprietà del capo della Wagner.

L’Agenzia federale russa del trasporto aereo, negli istanti successivi, in una nota ha riferito che “è stata avviata un’indagine sullo schianto dell’aereo Embraer avvenuto questa notte nella regione di Tver. Nell’elenco dei passeggeri risulta il nome e il cognome di Yevgeny Prigozhin”. La sua morte è stata confermata sia dalla Tass che dalla stessa brigata Wagner che in un primo momento aveva smentito (Aggiornamento delle ore 21.40)

C’erano sette passeggeri e tre membri di equipaggio a bordo del jet Embraer precipitato nella notte nella regione di Tver di proprietà di Evgheny Prigozhin, lo stesso Prigozhin risulta nella lista passeggeri. Secondo il canale Telegram affiliato a Wagner Grey Zone che condivide immagini dello schianto sarebbe stato abbattuto dalla contraerea dell’esercito russo, la brigata Wagner quindi accusa apertamente la Russia dell’abbattimento del velivolo con a bordo il suo capo. A bordo dell’aereo precipitato ci sarebbe stato anche Dmitry Utkin, il ‘braccio destro’ del capo di Wagner. Finora sarebbero stati recuperati otto corpi. L’aereo sarebbe stato colpito e rimasto in volo per diversi minuti fino al precipitare per poi prendere fuoco.

Se confermato che Evgheny Prigozhin è tra le 10 persone rimaste uccise nello schianto di un jet Embraer, la sua morte sarebbe avvenuta a due mesi dal golpe contro la leadership russa. Era il 24 giugno quando il capo di Wagner aveva annunciato ‘la marcia della giustizia’ su Mosca da Rostov sul Don alla testa di circa 25mila mercenari al culmine di settimane di accuse e recriminazioni per la gestione della guerra in Ucraina. Un golpe, definito da Vladimir Putin una “pugnalata alle spalle”, che era rientrato qualche ora dopo, con la mediazione del presidente bielorusso Aleksander Lukashenko e la promessa dei mercenari di ritirarsi dall’Ucraina e trasferire le proprie basi in Bielorussia.

Appena due giorni fa Prigozhin con un video che sarebbe stato girato in Africa, invitava a unirsi al gruppo. ”Stiamo lavorando. Temperatura +50°. Tutto come piace a noi”. Nel filmato, diffuso dal canale Grey Zone collegato a Wagner, aveva spiegato che i suoi uomini stanno svolgendo un ”lavoro di ricognizione e di ricerca”. L’obiettivo, ha affermato, è quello di ”rendere la Russia grande in ogni continente” e allo stesso tempo ”l’Africa ancora più libera”. Prigozhin ha quindi augurato ”giustizia e felicità ai popoli africani”.

Mentre arrivano le notizie sull’incidente aereo che ha coinvolto un jet nella cui lista passeggeri risulta Yevgheni Prigozhin, il presidente russo ricorda l’80mo anniversario della vittoria nella battaglia di Kursk durante la seconda guerra mondiale. E, rivolto ai militari, dice: “Sono orgoglioso di voi”. Poi, parla degli “eroi” impegnati nell’operazione militare speciale prima di consegnare delle onorificenze militari.

L’aereo Embraer Legacy 600 che si è schiantato, o è stato abbattuto oggi nella regione di Tver in Russia, era inserito nella lista delle sanzioni redatta dagli Stati Uniti in quanto collegato al suo proprietario, il leader del gruppo Wagner Yevgeny Prigozhin. Lo stesso Prigozhin aveva utilizzato l’Embraer per volare in Bielorussia dopo la tentata ”marcia per la libertà” su Mosca di due mesi fa.

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